Le vibrazioni di un’arnia diventano quella di un gruppo di persone che si trovano catapultate fuori dal loro contesto ordinario: prima in una nube di api e poi alla ricerca delle lanterne in una gara di orientamento nel bosco. Diventano le nostre vibrazioni, perché la giornata di ieri è stata intensa e memorabile per tutti.
Cosa è successo?
Abbiamo ospitato LIO FACTORY per un’intera giornata all’Agriturismo Brusignone, per un
team building aziendale a metà tra l’esperienza rurale e l’avventura.
Una giornata luminosa, che è iniziata con un momento divulgativo sul mondo delle api, con l’apicoltore e life coach Beppe Scotti. Nel suo speech Beppe ha proposto molti parallelismi tra il superorganismo delle api, un modello di società basato soprattutto sul ruolo degli insetti femmina, e l’organizzazione aziendale e societaria umana. È stato un dialogo a più voci anche grazie agli interventi della psicologa Enrica Saraniti, che con Lio Factory sta facendo un percorso di coaching e mentoring. I nostri interlocutori erano infatti decisamente preparati!
Su base volontaria, alcuni dei partecipanti hanno completato l’esperienza indossando una tuta da apicoltore per visitare le arnie, hanno maneggiato i telai trovandosi immersi nel ronzio di centinaia di api. Un momento potente, come lo è sempre la connessione profonda con la natura.
Per il pranzo abbiamo cucinato un menù tradizionale con le verdure del nostro orto e la nostra carne, un momento di relax prima della grande prova di avventura: il rogaining.
Cos’è il rogaining?
È fratello di una disciplina più conosciuta, l’orienteering. Il rogaining aggiunge all’orientamento una difficoltà ulteriore perché richiede un’attenta pianificazione del percorso e l’elaborazione di una strategia. E quindi un livello di complessità superiore per i team che si sono cimentati nella ricerca delle “balise”, ovvero le lanterne posizionate tra prati e boschi, e segnalate sulla cartina. Mappa alla mano, i concorrenti hanno pianificato il percorso a loro giudizio migliore per poter accumulare il punteggio più alto, dato dalla somma dei punti assegnati ad ogni check point.
Dopo il brief tecnico è uscito lo spirito di competizione tra le squadre e i nostri si sono ritrovati al di fuori delle loro abitudini: in un team di persone a volte sconosciute, costretti a trovare un accordo sugli obiettivi della squadra e obbligati a stare uniti. Ci sono stati anche i conflitti, come è normale che accada quando si lavora per un obiettivo comune e si hanno punti di vista diversi. E la cosa più interessante è stato vedere come le squadre abbiano tutte trovato un equilibrio, nonostante gli imprevisti e lo stress.
All’arrivo sono arrivati gruppi più affiatati e consapevoli. Missione compiuta!
Insieme alla coach Saraniti c’è stato un momento di condivisione delle dinamiche relazionali che ciascuna squadra ha sperimentato; ne sono uscite anche delle storie gustose, come quella del team che ha rifiutato l’aiuto a uno sventurato, che passando di lì era rimasto impantanato, “Spiacenti, non possiamo perdere la posizione in classifica”.
Complimenti al team “Il Filo d’Arianna” che ha prevalso nella classifica a punteggio, vince lo spirito (tutto) di questo straordinario gruppo.
Grazie a Lio Factory e Enrica Maria Saraniti di Ramaat per la fiducia.
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